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Approfondimenti tattici

Otto minuti e tutto cambia: La storia di Tonoli e Dellavalle

Dellavalle

Palermo-Modena 1-1 | Quando un naso rotto cambia la partita

L’Infortunio di Tonoli ha dimostrato che ci sono momenti in cui il calcio smette di essere uno sport e diventa altro. Teatro dell’assurdo, forse. O semplicemente vita vera, quella che non guarda in faccia a nessuno e se ne frega dei tuoi piani.

La storia di oggi al Barbera ne è la prova perfetta.

Il piano di Sottil

Tonoli titolare al centro della difesa. Centro-destra del trio difensivo del Modena, al fianco di Adorni e Nieling. Non era scontato: “Sembrava in ballottaggio con Nieling” – così si diceva prima della partita. Invece alla fine giocano tutti e due. Sottil aveva fatto le sue scelte. Il piano era chiaro.

E poi, dopo meno di due minuti, tutto va a rotoli.

Il colpo

Brunori va in protezione su uno stacco aereo. Aperto il braccio per andare in protezione sullo stacco, azione normale, vista mille volte. Ma stavolta il braccio incontra qualcosa che non dovrebbe incontrare: il naso di Tonoli.

Credo una botta al naso, questa è la mia prima valutazione. Tonoli va giù. Il gioco si ferma. Brunori si avvicina, si scusa. È un fallo di gioco, niente di volontario. Ma il danno è fatto.

Tonoli deve ancora riprendersi. Il gioco resta fermo. E dalla panchina del Modena si alza Dellavalle. Non per scaldare, ma per capire. Perché Sottil ha già capito che questo potrebbe essere un problema serio.

La decisione impossibile

Il colpo è proprio al naso e quindi non di facile risoluzione.

Sottil non vuole perdere tempo. Non può permettersi di perdere un cambio dopo due minuti. Ma guarda Tonoli e capisce che la situazione è seria. Troppo seria.

Tonoli sembrava pronto a rientrare o quantomeno a provarci, ma continua a sanguinare.

Continua. A. Sanguinare.

Non è un taglietto. Non è una botta che passa con un po’ di ghiaccio spray. Probabilmente lì si tratta proprio di frattura, questo è quello che tutti capiscono. E quando si tratta di frattura, non ci sono dubbi. Si esce.

La rabbia di Sottil

Dopo otto minuti – OTTO – Sottil è costretto al primo cambio. Fuori Tonoli, dentro Dellavalle. E il mister del Modena non la prende bene.

Va dal quarto uomo. E gli dice chiaro e tondo: “Io ho perso un difensore perché gli ha spaccato il naso. Tu neanche giallo!”

Non è una protesta sterile. È la frustrazione di un allenatore che si trova a dover gestire un’emergenza dopo otto minuti di gioco. È la rabbia di chi sa che quel cambio non doveva essere fatto, non così presto. È il calcio che ti guarda in faccia e ti dice: “I tuoi piani? Non me ne frega niente.”

L’eroe inaspettato

E qui entra in scena Dellavalle. Alessandro. Uno che doveva stare in panchina, che doveva guardare la partita, che doveva al massimo entrare negli ultimi venti minuti se tutto andava male.

Invece entra all’8′. E gioca 82 minuti.

Ottantadue minuti come se fosse stato titolare da sempre. Sette duelli su 11 vinti. Quattro tackle. Un tiro in porta. E soprattutto: zero errori gravi. Zero sbavature. Zero momenti in cui si è visto che era entrato dalla panchina.

Dellavalle ha fatto quello che ogni allenatore sogna: è entrato e ha fatto dimenticare l’infortunato. Ha preso in mano la difesa, ha dialogato con Adorni e Nieling come se giocassero insieme da una vita, ha dato sicurezza.

Quando al 76′ il Modena pareggia, Adorni resta alto da corner. Ed è proprio da quella situazione che nasce il gol. Ma Dellavalle è lì, sempre nella posizione giusta. Non è lui a segnare, ma è lui a tenere in piedi la difesa per tutti quei minuti.

I numeri della follia

Questi sette minuti per cinque non si è giocato, questo è il tempo effettivo perso tra l’infortunio di Tonoli e le altre interruzioni di inizio partita. Sette minuti in cui nessuno gioca, in cui tutti aspettano, in cui il calcio si ferma.

E quando finalmente si riparte, il Modena ha già bruciato un cambio. Uno su cinque. All’8′ minuto.

E non è finita. Perché nel primo tempo anche Adorni ha problemi: “Dolore all’altezza del polpaccio, proprio in zona ginocchio”. Sottil guarda, valuta, spera. Spera che Adorni riesca ad arrivare almeno all’intervallo. Perché non può, NON PUÒ bruciare un altro slot nel primo tempo.

Adorni stringe i denti e ci arriva. Ma la sensazione è chiara: il Modena sta giocando in emergenza. E tutto per una botta al naso all’8′ minuto.

Il finale giusto

Alla fine il Modena pareggia. 1-1. Un punto in trasferta contro il Palermo, davanti a 32.922 spettatori. Un punto che vale oro, considerando come è iniziata la partita.

E quando il triplice fischio libera tutti, Dellavalle può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Ha giocato 82 minuti da titolare. Ha fatto il suo dovere. Ha salvato la partita.

Tonoli invece è già negli spogliatoi. Probabilmente con il naso rotto, probabilmente con la consapevolezza che ci vorrà tempo per rientrare. Avrà visto la partita dalla tv dello spogliatoio? Avrà visto Dellavalle prendere il suo posto e non sentirne la mancanza?

Non lo sappiamo. Ma una cosa è certa: oggi al Barbera abbiamo assistito a una di quelle storie che il calcio sa regalare. Otto minuti, un naso rotto, un cambio forzato, un eroe inaspettato.

E alla fine, un pareggio che per il Modena vale come una vittoria.


NOTA A MARGINE

Sottil aveva ragione a protestare per il mancato giallo a Brunori? Tecnicamente no, era un’azione di gioco. Ma dal punto di vista umano, della frustrazione, della rabbia di vedere il tuo giocatore uscire dopo otto minuti con il naso rotto… sì, aveva tutte le ragioni del mondo di essere incazzato.

Il calcio non è solo regolamento. È anche emozioni. E oggi le emozioni del Modena sono state a montagne russe fin dall’inizio.

Auguri di pronta guarigione a Daniel Tonoli. E complimenti ad Alessandro Dellavalle per una prestazione da ricordare.

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