Analisi post-gara
Post-partita: le parole di Inzaghi e Segre dopo l’1-1 con il Modena
Palermo-Modena 1-1 | Conferenza stampa | “Campionato difficilissimo, ma siamo lì”
Appena finita la partita, ancora con le emozioni a fior di pelle, sono andato in sala stampa. Volevo sentire cosa avrebbero detto Inzaghi e Segre dopo questo pareggio che sa di occasione persa ma anche di punto guadagnato. Dipende da che lato lo guardi.
Inzaghi: “Il Modena non è primo per caso”
Super Pippo è lucido, come sempre. Niente drammi, niente alibi. Parla da allenatore esperto che sa che in Serie B non regala niente nessuno.
“Il campionato è difficilissimo e non ci facciamo distrarre dalle chiacchiere. Facile non è nulla. Il Modena non è primo per caso.”
Punto. Fine. Questa è la realtà. E Inzaghi la dice chiara, senza giri di parole.
Poi analizza la partita: “Secondo me abbiamo fatto fino al 60° un’ottima partita, probabilmente potevamo fare il secondo.” Ed è vero, l’occasione di Brunori al 38′ mancata per centimetri ce la ricordiamo tutti.
Ma poi arriva l’ammissione: “Joronen ci aveva salvato in una situazione” – e qui parla delle due parate miracolose – “e sul gol probabilmente dovevamo essere un po’ più bravi.”
Sul gol. L’autorete. Bereszyński. Pippo non lo dice esplicitamente, ma si capisce: lì potevamo fare meglio.
La filosofia di Inzaghi
“Penso che il pareggio sia il risultato giusto del campo, bisogna saperlo accettare. Quando non si può vincere, anche se speravamo di vincere per la nostra gente, bisogna portare a casa.”
Ecco, questa è la differenza tra un allenatore esperto e uno che si fa prendere dall’emotività. Inzaghi sa che un punto contro la capolista, davanti a 33.000 persone, non è una sconfitta. È un punto che “dà continuità alla nostra striscia” e conferma “un’ottima classifica.”
Pragmatico. Concreto. Cinico, nel senso buono del termine.
Sul pubblico e sugli assenti
“Abbiamo un pubblico di altra categoria” – e qui Pippo ci fa un regalo, perché è vero. 33.000 persone al Barbera per una partita di Serie B sono roba grossa. “Però dobbiamo pensare che sarà durissima e nessuno ci regala niente.”
Messaggio ricevuto, mister. Lo sappiamo. Ma è bello sentirtelo dire.
E poi una cosa che mi ha fatto sorridere: “Oggi ci mancavano anche giocatori importanti come Bani e Giasi e vedere Diakité e Peda fare queste prestazioni sono veramente soddisfatto.”
Diakité. Quello che è uscito al 70′ per fare spazio a Bereszyński. E sappiamo come è andata. Ma Pippo lo difende, dice che ha fatto una grande prestazione. E ha ragione: finché era in campo, Salim ha fatto bene.
Testa a Catanzaro
“Bisogna pensare a fare il risultato, andare a vincere su ogni campo.”
Inzaghi già guarda avanti. Palermo-Modena è già archiviata. Adesso c’è il Catanzaro in trasferta, e quello che conta è solo quello.
“Quando sei in quella posizione di classifica, bisogna guardare poco gli altri, per fortuna, e bisogna pensare a fare il risultato.”
Filosofia chiara. Pragmatica. Vincente? Lo scopriremo.
Segre: “Emozioni che rimangono per tutta la vita”
E poi c’è Jacopo. L’uomo del gol. Quello che ha fatto esplodere il Barbera al 32′, che ha vissuto due minuti di angoscia per il controllo VAR, e che poi è stato sostituito all’intervallo perché ammonito.
Jacopo è più emotivo di Inzaghi. È normale. Ha 27 anni, ha segnato sotto la curva nord davanti a 33.000 persone. Certe emozioni non le nascondi.
Sul Modena
“È una squadra organizzata, squadra forte e noi abbiamo dimostrato di essere lo stesso forti e veramente uniti.”
Questo mi piace. Non c’è presunzione, non c’è arroganza. C’è il riconoscimento del valore dell’avversario e allo stesso tempo l’orgoglio di aver dimostrato di poterci stare.
“Sapendo gestire i momenti” – e qui Jacopo fa riferimento ai momenti di sofferenza, quelli in cui il Modena spingeva e noi dovevamo solo resistere. “Ci teniamo stretto un grande punto, sarà importante.”
Sul gol e l’emozione
E qui Segre si lascia andare. E fa bene.
“Emozionante come ogni gol che faccio. Non ci sono parole perché è troppo bello, è un’adrenalina, un’emozione che provi ogni gol.”
Segnare sotto la curva nord, davanti a uno stadio “sold out” – 33.000 persone – “è un’emozione pazzesca che veramente sono cose che ti rimangono per tutta la vita.”
Jacopo, ti crediamo. Ti vedevamo dalla curva, vedevamo la tua faccia quando hai segnato. Quella gioia era vera. Pura.
Il dispiacere per i tifosi
“Volevamo regalare i tre punti, la vittoria, a tutti i tifosi.”
Ma non è successo. E Segre lo sa. Lo sente. “Però la cosa più importante è aver dimostrato all’ennesima volta che siamo sul pezzo, siamo e lottiamo per questa maglia con grande orgoglio, con grande determinazione, carattere.”
E poi la promessa: “Son sicuro che tutti insieme ci toglieremo tante belle soddisfazioni.”
Jacopo, ci crediamo. Vogliamo crederci.
Catanzaro
“Noi pensiamo partita dopo partita. Adesso da domani ci rimettiamo a lavoro e sarà sempre una partita difficilissima.”
Stesso messaggio di Inzaghi. Testa bassa e pedalare. Non c’è tempo per piangersi addosso o per esultare troppo. In Serie B ogni partita è una finale.
“Da domani ricarichiamo le pile e ci alleniamo in maniera intensa.”
Il pensiero post-conferenza
Uscendo dalla sala stampa, ho una sensazione strana. Non sono deluso, ma neanche entusiasta. È il limbo del pareggio, quello che ti lascia con l’amaro in bocca ma anche con la consapevolezza di non aver perso.
Inzaghi ha ragione: il Modena non è primo per caso. E noi abbiamo fatto una buona partita fino al 60′. Poi abbiamo sofferto, Joronen ci ha salvato due volte, e alla fine abbiamo preso gol su un’autorete.
Segre ha ragione: abbiamo dimostrato di essere forti, uniti, di saper gestire i momenti difficili. E quel gol sotto la curva nord, davanti a 33.000 persone, è qualcosa che lui (e noi) non dimenticheremo mai.
Ma resta il fatto: eravamo 1-0. Eravamo in vantaggio contro la capolista. Potevamo fare il secondo gol. E invece abbiamo pareggiato.
È un punto guadagnato o due punti persi? La risposta, probabilmente, la avremo solo a fine campionato.
Per ora, come dice Pippo, archiviamo e pensiamo al Catanzaro.
Forza Palermo. Sempre.
P.S. – Jacopo, quella frase “emozioni che rimangono per tutta la vita” ce la porteremo dentro anche noi. Grazie per averci fatto esplodere di gioia al 32′. Anche se poi è finita 1-1, quel momento lì è stato puro calcio. E il calcio, alla fine, è fatto di momenti. Come quello.