Ed eccoci qua, a leccarci le ferite dopo la prima sconfitta stagionale. Al Ceravolo il Catanzaro ci batte 1-0 con un gol di Cissé nel recupero del primo tempo, e noi ci portiamo a casa un pugno di mosche e tante, troppe occasioni sprecate. Ecco la cronaca di Catanzaro Palermo 1-0.
La partita inizia subito in salita con Pierozzi che becca un giallo all’8′ minuto per un intervento che, a dirla tutta, sembrava pulito. L’arbitro Pairetto inizia così a condizionare la nostra gara. Al 5′ minuto c’è persino un fumogeno che blocca tutto per oltre un minuto, un’atmosfera surreale con la nebbia che invade il campo.
Noi dominiamo per larghi tratti. Le statistiche parlano chiaro: 57% di possesso palla, 14 tiri totali contro i loro 10, ben 8 calci d’angolo contro i loro miseri 2. Ma nel calcio non vince chi tira di più, vince chi segna. E loro segnano al 45’+2′ quando Iemmello serve Cissé che infila Joronen. Un gol che brucia, maledettamente brucia, arrivato proprio sul finale di un primo tempo dove avevamo fatto la partita senza concretizzare.
Nel secondo tempo Inzaghi prova a cambiare le carte in tavola: dentro Bereszynski per Pierozzi ammonito, poi dentro Brunori per Le Douaron al 67′. Ma davanti c’è un Pigliacelli in stato di grazia – e che male fa vedere l’ex che ti para tutto – e una difesa del Catanzaro che si chiude a riccio.
Noi ci buttiamo in avanti con la disperazione degli ultimi minuti. Palumbo ci prova, Pohjanpalo lotta, ma la palla non vuole entrare. Nei sei minuti di recupero finale è un assedio totale, ma il muro calabrese regge. L’ultima immagine è quella di Ceccaroni che va pure lui in area di rigore, Joronen che butta palle in avanti con la furia, ma niente. Finisce 1-0 e cade l’imbattibilità.
Una sconfitta che fa male perché non meritata nei numeri, ma il calcio è crudele. Ora testa subito al Monza, perché in Serie B non c’è tempo per piangersi addosso.