Parliamoci chiaro: l’arbitraggio di Pairetto ha condizionato la nostra partita. L’episodio Pierozzi giallo durante Catanzaro Palermo è avvenuto subito, all’8′ minuto, con un cartellino giallo a Pierozzi che di senso ne aveva poco, anzi zero. Il match controverso tra Catanzaro e Palermo è stato segnato da questo evento.
Ho rivisto l’azione più volte: Pierozzi prende palla, prende PRIMA la palla, poi c’è il contatto con Cissé. L’intervento è duro, questo è vero, ma quando prendi il pallone prima dell’uomo il fallo non ci sta. E il giallo ancora meno. Pierozzi stesso non ci credeva, ha protestato con vigore, convinto della pulizia del suo intervento. E aveva ragione da vendere.
Quel cartellino ha pesato come un macigno sul resto della sua partita. Niccolo ha dovuto giocare col freno a mano tirato per tutto il primo tempo, in costante apprensione di non beccare il secondo giallo. Ha perso quasi tutti i duelli – le statistiche dicono 0 su 6 vinti – e si vedeva che era in difficoltà. Alla fine Inzaghi è stato costretto a toglierlo nell’intervallo, inserendo Bereszynski.
Ma il danno era fatto. Abbiamo perso 45 minuti con uno dei nostri esterni praticamente annullato, costretto a giocare con il timore di ogni contrasto. In una partita così equilibrata, dove ogni dettaglio conta, questa svista arbitrale ci è costata cara. Non voglio cercare alibi, perché dovevamo segnare con tutte le occasioni che abbiamo avuto, ma negare che quell’episodio abbia influito sulla gara sarebbe da ingenui. La partita tra Catanzaro, Palermo e il giallo di Pierozzi resteranno nella memoria.
Pairetto ha estratto sei cartellini gialli in totale – tre per parte – ma quello a Pierozzi resta il più discutibile della serata. E il più dannoso per noi.