Altra trasferta, altra sconfitta. Il Palermo esce sconfitto 1-0 dal Menti di Castellammare e la crisi si fa sempre più pesante: terza sconfitta nelle ultime quattro partite. E stavolta non ci sono scuse che tengano.
La partita si è messa subito in salita. La Juve Stabia ha giocato con personalità, mentre noi abbiamo faticato tremendamente a costruire gioco. Nel primo tempo Cacciamani, un ragazzino classe 2007 in prestito dal Torino, ci ha fatto vedere i sorci verdi. E al 38′ è arrivata la mazzata: doppio passo, sinistro sul primo palo e Joronen bucato. Un gol che puzza di dilettantismo difensivo, con Pierozzi che sul sintetico è scivolato lasciando prateria all’avversario.
Ma il vero problema è stato l’attacco. Brunori e Pohjanpalo hanno vagato per il campo come fantasmi, mai serviti decentemente. Solo 1 tiro in porta in 90 minuti è un dato vergognoso per una squadra che vuole puntare alla Serie A. La manovra è stata lenta, prevedibile, senza idee. Palumbo ha provato a inventare qualcosa, ma quando hai tutta la squadra che fa fatica è dura anche per i migliori.
Nel secondo tempo Inzaghi ha provato a cambiare con Le Douaron, Vasic, Corona e Diakité, passando a un 3-4-2-1 più offensivo. Ma niente, la musica non è cambiata. Anzi, nel finale è arrivata anche l’espulsione di Ranocchia per doppio giallo, che ci ha fatto finire in dieci.
La Juve Stabia ha meritato. Punto. Hanno difeso bene, ripartito meglio e mostrato più fame. Noi sembriamo una squadra senza identità, che in trasferta fatica tremendamente (ricordate il digiuno a Catanzaro?).
Inzaghi deve trovare soluzioni, e in fretta. Non si può continuare a perdere così, senza mordente, senza carattere. Il campionato è ancora lungo ma se continuiamo così rischiamo di buttare via una stagione che doveva essere da protagonisti.
Ora testa alla prossima partita. Ma serve una reazione, vera. Perché così non va proprio.
Forza Palermo, sempre e comunque. Ma con più grinta, per favore.
